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Emilia Gravel: una vera avventura bikepacking. Nel 2024 sei dei nostri?

Emilia Gravel: il percorso del 2023

Emilia Gravel | La traccia

Dove

Emilia Romagna

+

Distanza

310 km

Partenza

Busseto

Dislivello

5.000 m D+

Arrivo

Correggio

Terreno

70% asfalto

30% sterrato

Tempo di percorrenza

3 giorni

Sito web

Emilia Gravel: scoprire l’Emilia (verticale) al passo giusto

Emilia Gravel è l’evento gravel più lungo in Emilia, con circa 315 km e 5000 metri di dislivello, che ti conduce alla scoperta del territorio emiliano, tra le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.

L’evento Emilia Gravel è un’evento alla portata di tutti, con una traccia relativamente impegnativa e studiata per offrire la migliore esperienza possibile sul territorio.

Con questa avventura bikepacking si attraversano meravigliosi borghi, sentieri ciclabili, strade bianche, boschi e strade secondarie.
Si pedala nella natura ma a poca distanza dalla vita urbana.

Secondo gli organizzatori è l’evento perfetto per chi vuole approcciarsi al mondo del bikepacking, oppure per chi vuole viversi tutto d’un fiato i saliscendi emiliani.

Nel 2023 ho partecipato a questo evento gravel e oggi voglio raccontarti la mia esperienza.

Emilia Gravel | Super team

Emilia Gravel è su Impronte – Storie a pedali 2024

Il nuovo numero di Impronte – Storie a pedali (Pagine di libertà 2024), tra le varie storie che popolano le 168 pagine del libro, raccoglie uno strepitoso racconto di Mattia Davolio, intitolato “Emilia (Gravel) verticale”, che insieme all’illustrazione di Francesco Bonvecchio e alle splendide foto di Mattia e dei fotografi dell’evento – che tra l’altro è anche sponsor di Impronte – racconta la sua esperienza diretta su questo fantasmagorico percorso.

Per leggere la narrazione di Mattia accaparrati la tua copia dell’unica raccolta di racconti di viaggi in bici, e vivi questo viaggio fantastico attraverso il testo di Mattia.
Trovi maggiori informazioni su questa pubblicazione al link https://www.improntemag.com

Emilia Gravel | Illustrazione di Francesco Bonvecchio per Impronte - Storie a pedali

Emilia Gravel: la mia esperienza nel 2023

A Busseto la mattina presto il cielo è coperto. Un po’ di eccitazione e un pacato chiacchiericcio trasmettono all’aria di partenza una carica elettrica unica. Ci si studia, ci si guarda le bici a vicenda, ci si confronta su quanti giorni si dedicheranno a questa avventura.

Dopo colazione, una serie di foto di rito e un ultimo briefing, partiamo.
Siamo una cinquantina di persone. Quelle che tra qualche anno potranno vantare di aver partecipato alla rinata edizione di Emilia Gravel.
I primi chilometri fanno svegliare un po’, sui drittoni delle strade secondarie.
Un passaggio a Roncole Verdi davanti alla casa di Beppe (Giuseppe Verdi) e poi ci si allontana dalla bassa. Tra le secondarie di Fiorenzuola d’Arda penso se riuscirò a incontrare il buon Maraz, che è proprio di qui.

L’asfalto diventa sterrato, il falsopiano sostituisce il piano. Superare l’Arda significa entrare nel primo affascinante borgo di questo viaggio, Castell’Arquato. Qui una seconda colazione e un primo timbro sulla nostra credenziale anticipano un primo strappetto verso il centro storico, da cui si intravedono le colline che presto le nostre ruote raggiungeranno.
La picchiata getta aria sul volto, ma la goduria dura poco.
Ora si sale per davvero con destinazione Vigoleno.
Ma non senza fatica: al posto dell’agile asfalto, la traccia attraversa un poetico sentiero nel bosco con pendenze che mi fanno capire perché Mattia ha parlato di Emilia “verticale”.

Il castello di Vigoleno arriva, con calma, e con lui la guadagnata e sudata discesa. Con gli ormai inseparabili compagni del team MAGS passiamo di fronte a Obelix e ci immettiamo su un divertente e sinuoso singletrack. Siamo nel parco dello Stirone, che ci conduce anche su ciclabile a Salsomaggiore Terme.

Qui sono un magico ristoro e lo spettacolare centro storico con le Terme ad attenderci. I chilometri pedalati fin qui sono già 67, ma il bello deve ancora arrivare. Ci attendono ancora un bel po’ di chilometri prima di cantare vittoria in questa prima giornata. E infatti salire a Bagni di Tabiano e Tabiano Castello, per poi ridiscendere e riprendere a salire lo sterrato verso Monte Ghinardo, dove ci attende una rocambolesca discesa tra i campi, non sono per nulla scontati.

Si passano poi Monte Argento, Monte della Croce, Monte Inverno e Monte Castellaro prima di atterrare a Felegara per del sano gravel lungofiume. Qui si può tirare un po’ il fiato, perché una volta attraversato il Taro e raggiunta Fornovo, si risegue il corso del fiume fino a Gaiano, dove la mia prima giornata di Emilia Gravel termina con una luculliana cena appena acquistata al supermarket e una notte in campeggio wild nei pressi della chiesetta.

Al mattino sta per albeggiare e sono già in piedi, avendo approfittato della lunga notte di sonno ristoratore. Non manca una grande gioia: il Maraz che speravo di incontrare ieri mi raggiunge in auto e non solo riesco ad abbracciarlo da tanto tempo, ma mi regala pure mille mini brioches che mi danno la miglior benzina per la giornata. Poi è tempo di addentrarsi tra gli affascinanti sentieri dei Boschi di Carrega e del “casino di caccia” al suo interno.

ll Casino dei Boschi è un edificio fatto costruire dalla duchessa Maria Amalia di Borbone tra il 1775 e il 1789. Progettato dall’architetto francese Petitot su un preesistente chalet di caccia, nel 1819 fu acquistato da Maria Luisa d’Austria, Duchessa di Parma.

Passare in questo luogo è sempre di grande fascino, e ovviamente non posso esimermi da uno stop per shooting fotografico al luogo e alla mia splendida Purple Panther allestita in bikepacking per l’occasione. Il viaggio continua, ed è tempo di passare dalla Rocca Sanvitale di Sala Baganza e dal Castello di Felino, altri due luoghi simbolo di quest’area. E ancora, non contenti, gli organizzatori hanno disegnato una traccia che con una scalata intensa ti fa apparire alle spalle del fantasmagorico Castello di Torrechiara, assolutamente da non perdere.

Emilia Gravel | Il mio setup bikepacking

Si costeggia il fiume Parma e si raggiunge Langhirano, per poi attraversare il fiume e indovina un po’? Si sale! Verso Monte Fornello, Traversetolo, San Polo d’Enza e poi intraprendere una delle salite più affascinanti del tour: la scalata alle terre matildiche di Grassano, Rossena e Canossa, fino a scalarne il ripido accesso al Castello. Dopo un saluto alla statua dedicata a Scarponi, il ciclista col sorriso anche in salita, si scende finalmente verso il meraviglioso borgo di Votigno, piccolo borgo medievale nascosto tra le colline reggiane. Qui il tempo sembra essersi fermato in Tibet: il borgo, infatti, ospita tra le mura medievali un monastero buddista riconosciuto dal Dalai Lama, il quale fece visita al borgo nel 1999.

La giornata sta giungendo al termine, ma non sono ancora soddisfatto, anche e soprattutto perchè altrimenti il terzo giorno rischia di essere troppo impegnativo. Decido quindi di proseguire e con poetici passaggi da golden hour su singletrack e i incredibili guadi tra Cortogno e Casina, raggiungo un altro punto-timbro che è anche uno splendido bar-ristorante che mi sfamerà a dovere. Qui provo il vero Erbazzone, imperdibile.
Si è ormai fatto buio, e credo di aver individuato un luogo per piantare la tenda: non resta che pedalare in traccia e raggiungere a qualche chilometro di distanza da Casina l’Oratorio di Beleo, che si erge su un piccolo colle e mi permetterà di passare una seconda notte di riposo in tranquillità.

Il risveglio del terzo giorno avviene con delle belle salitelle scalda-gambe. Questa terza giornata mi vedrà concludere il percorso, ma prima un passaggio a Castelnovo ne’ Monti, da conquistare duramente sin da subito. Qui incontro nuovamente il team MAGS, con cui condividerò la salita e alcuni tratti della giornata. Insieme raggiungiamo l’highlight di tutto l’Emilia Gravel, e cioé la Pietra di Bismantova, il rilievo più caratteristico e peculiare di tutto l’Appennino Tosco-Emiliano, che deve il suo nome all’etrusco “man” (pietra) e “tae” (altare, per la sua forma piatta).

Volo col drone, selfie e una miriade di foto dopo, si riparte con un divertente sentiero, e ci si potrebbe quasi illudere che le fatiche terminino qui. E invece no. Altri saliscendi mettono a dura prova fisico e testa, anche se il contesto in cui si pedala è davvero unico. A ogni metro si percepisce la passione di chi ha disegnato questa traccia. L’ultima vera grande fatica è l’ascesa a Ca’ del Vento, che non ci fa mancare nulla – neppure un bel tratto a spinta – prima di atterrare di nuovo nella bassa e poter affrontare gli ultimi chilometri.

Da Albinea si segue il Crostolo fino al centro di Reggio Emilia e, dopo un’ultima ventina di chilometri in piano su fondo gravel, si raggiunge un festante team Emilia Gravel che insieme alla Pro Loco di Correggio ha organizzato una mega festa di conclusione di quest’avventura.

Emilia Gravel 2024

Quando: dal 27 settembre 2024
Dove: Busseto
Luogo: Piazza Giuseppe Verdi
Percorso: 315 con 5.000 metri di dislivello
Iscrizione: sul sito Emilia Gravel

Se hai bisogno di informazioni o hai curiosità non farti problemi e scrivimi, commenta l’articolo o raggiungi gli organizzatori sul loro profilo Instagram @emilia_gravel_bikepacking

Emilia Gravel | Altimetria

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