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Il Marocco in bici di Elia Sacchelli: un viaggio introspettivo

Elia Sacchelli | Marocco in bici | Sulemanyyy!

Scritto da fra.cycloergosum

Cantastorie, storyteller, bikepacker e viaggiatore incallito. Folle ideatore del motto "Cyclo Ergo Sum" (pedalo quindi sono), frullatore impazzito in salita, sussurra spesso ai Mucchinyyy incitandoli a gettare al cielo Sulemanyyy.

14 Marzo 2023

Elia Sacchelli racconta il suo Marocco in bici

A Quadrettoni. Timido – inizialmente – ed entusiasta. Voglioso di raccontarsi e di coinvolgere i presenti (giunti dalla vicina Verbania, ma anche da Milano, noi da Asti…) nella sua passione – manco a dirlo – il cicloturismo. Elia Sacchelli, di professione guida trekking e cicloturistica oltre che istruttore di corsa naturale e inguaribile innamorato di outdoor, ci ha portati con lui in Marocco in bici, facendoci risparmiare il volo e la burocrazia di dogana. Una serata organizzata presso e da Space Verbania, ottima location non solo per aperitivi e serate di presentazione viaggi ma dotata di una pista da sci indoor (prima e unica in Italia!), un trampoline park, uno spazio giochi per i più piccoli, ma anche wellness con Zerobody e Criosauna…

Per la prossima stagione Elia ci informa che sarà guida cicloturistica per attività in bici e outdoor in collaborazione con Space.

Ma torniamo al Marocco in bici: un’esperienza “intensa” – così la definisce Elia stesso a inizio racconto – perché dopo i primi sogni infranti di percorrenza dell’Italy Divide a velocità folli da ultracyclist, come spesso si fa nei trail, si ritrova a voler rallentare drasticamente, attraversando l’Italia col cicloturismo, per poi dirigersi a nord in Islanda, e poi al caldo delle Canarie.

In questo modo scopre un modo del tutto nuovo di dialogare con il corpo e il viaggio, che non è più solo spostamento ma crescita e scoperta. Col cicloturismo arrivano le lacrime di stupore alla vista dell’Atlas laggiù in lontananza, arriva la perdita della concezione del tempo, arrivano gli incontri che si ricordano col groppo in gola, i the sorseggiati a bordo strada e in casa delle persone, praticamente il viaggio diventa percorso di crescita personale e non solo movimento.

Elia Sacchelli | Marocco in bici | Elia carichissimo

Un viaggio in Marocco in bici col bikepacking

Accompagnato da alcune foto, dalla traccia GPX del percorso affrontato e numerose slide con video girati in modo genuino e mai “calcolato”, Elia ci conduce con sé tra i paesaggi di terra rossa, tra le persone ospitali, le gole, le miniere di sale, i panorami che spaccano gli occhi e altri aneddoti di viaggio. Mai da dimenticare che il tutto è accompagnato da un aperitivo in tema, una scelta veramente azzeccata per immergerci nell’atmosfera del viaggio.

Ci fa toccare con mano la sua Bombtrack Beyond 2 fiammante vestita di tutto punto con borse bikepacking principalmente Miss Grape (al manubrio, al telaio la full frame, al sottosella al waterproof da 17 litri e le nuove Trunk 6 litri alla forcella), Apidura e food pouch per trasportare almeno un paio di litri d’acqua, ci spiega che con sella Brooks in cuoio consigliata da Dino Lanzaretti, monocorona con 30 davanti e il 42 dietro ha praticamente affrontato ogni salita marocchina e anche il potente vento islandese.

Ci racconta che, da buon organizzatore di viaggi, anche con l’esperienza maturata che l’ha portato a creare Lago Maggiore Bike Tours, tende a voler avere delle certezze, quanto meno all’arrivo e alla ripartenza, per poter avere qualcuno che gli tiene la borsa per il trasporto bici in aereo (alternativa al famoso cartone usa e getta), ma poi ci diverte spiegandoci che sono effettivamente le emozioni a rapirlo e le crisi mistiche a fargli scegliere su che via proseguire, al bivio che gli si presenta spesso.

Perché il Marocco in bici? Perché è al tempo stesso un sogno di lunga data e una promessa fatta a una persona cara, per onorarla dopo la sua scomparsa. E si fa fatica a tenere gli occhi asciutti a sentire quanto genuino è il cammino di questo viaggiatore, che sa (o ha imparato nuovamente) a stupirsi e a farsi trascinare dalle emozioni. Non un turista, bensì un viaggiatore.

Un esploratore che oltre alla bici si ferma per qualche trekking, o che sa scegliere di rallentare perché “ha il tempo” e decide di sfruttarlo al meglio, oppure ancora che dà acqua ai nomadi che tuttora ci si chiede come possano affrontare la vita con una fatalità da permetter loro di non portarsi dietro acqua e affermare che “se non c’è, arriverà”, rispetto a noi e al nostro maledettissimo desiderio di controllare tutto.

E tra un aneddoto, un incidente col nonno che appare dal nulla, un deragliatore storto che quasi compromette tutto, una risata e la voglia rinnovata di andare ancora là fuori a scoprire altre parti di mondo, Elia ci saluta invitandoci a seguire noi stessi e il nostro dàimon, perché a lui ha salvato la vita, e ci ricorda che si smetterà di sentirsi vivi solo quando si smetterà di esser curiosi.

Grandi e sagge parole da parte di un grande viaggiatore assolutamente da seguire nelle sue avventure, dopo questa formidabile esperienza formativa del Marocco in bici.

Elia Sacchelli | Marocco in bici | In viaggio

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2 Commenti

  1. Elia

    Ma lo vogliamo lasciare un commento? Impossibile non farlo!! Grazie di cuore a te e Marti per esserci stati, per il feedback, per questo fantastico articolo, per la vostra SANA passione in tutto questo. Non vedo l’ora della prossima.

    Rispondi
    • fra.cycloergosum

      Carissimo Elia, ma grazie a te per averci trasportati in viaggio! Ci siamo trovati molto bene, anche grazie all’ottima location, lo Space Verbania ci è piaciuto davvero un sacco! Vedrai che avremo modo di raccontare queste e altre avventure, anche in altri luoghi!

      Rispondi

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