Percorso Gravel in Val d’Ayas: il Ru Curtod e le sue 14 gallerie

Gravel in Val d’Ayas e il Ru Courtod: il percorso

Dove

Valle d’Aosta

+

Distanza

40 km

Partenza

Brusson

Dislivello

circa 850 m D+

Arrivo

Brusson

Terreno

40% asfalto
60% sterrato

Tempo di percorrenza

5 ore

Sito web

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Scoprire del sano gravel in Val d’Ayas

Questo itinerario gravel in Val d’Ayas vuole presentare uno dei tantissimi percorsi per bici o bici a pedalata assistita, gravel o MTB, che la Val d’Ayas in Val d’Aosta ha da offrire. Frequentando Champoluc da qualche anno, sto scoprendo sempre più zone che meritano una visita. Certo, non sempre è possibile disegnare degli anelli – loop, chiavali come vuoi – ma sicuramente un’uscita qui vale molto, e ha molto da dare.

Sia scalare ai Piani di Verra, o al Rifugio Grand Tournalin, all’Alpe Metsan o al Vallone di Mascognaz, stare su strada attraversando Antagnod e Lignod, oppure scendere “a valle” verso Brusson e Vollon, per poi risalirla lentamente, tra boschi e sentieri, piste di fondo e secondarie, oppure sfidare le pendenze delle piste da sci e risalirle a testa alta, il gravel in Val d’Ayas esiste, ed è spettacolare.

In questa sede ci concentreremo su uno dei molti percorsi, da Brusson al Col de Joux e poi lungo il mitico Ru Curtod e le sue 14 gallerie, per un passaggio alla Tchavana e ancora oltre, sotto il ghiacciaio del Rosa a Saint-Jacques, per poi ridiscendere a Brusson e al suo popolato e poetico laghetto.

In particolare, tieni a mente che questa (insieme ad altre in questo 2024) è parte di una sessione di test della nuova nuovissima bici in Titanio con cambio Rohloff e cinghia Gates Carbon Drive realizzata da Selk’nam Cycles. Si chiama Xalpen (si legge “sciàlpen”) e puoi scoprire di più sul sito di Marco (il padre biologico di queste bestie d’avventura) oppure in una futura recensione che realizzerò.

Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | Pedalando lungo il Ru Courtod

Cos’era e cos’è il Ru Curtod, o Ru Courtod, o Ru Courtaud?

Nelle cronache della val d’Ayas si narra che in tempi medievali “la sécheresse ravageait les campagnes” (la siccità devastava le campagne) e che conseguentemente l’economia delle famiglie della collina di Saint-Vincent era al collasso così come le condizioni di vita.

Il Ru Curtod, anche noto come Ru Cortod, Ru Courtaud, Ru Cortot, Ru Cortod, Ru Corthaud, Ru Courthoud e perfino Ru de Saint-Vincent, non è un semplice canale irriguo. Si tratta di una geniale, ambiziosa opera d’ingegneria medievale, realizzata in un contesto alpino e su terreni a tratti estremamente ostili, in assenza di qualsiasi moderno supporto tecnologico.

Il Ru Courtod nacque per sopperire all’esigenza delle genti di Saint-Vincent e di parte dell’alta Ayas, nel cuore del feudo degli Challant, per volere di alcune famiglie di Saint-Vincent e per beneplacito del grande Yblet, o Ibleto: il 14 luglio 1393 il nobile accordò agli abitanti di Saint-Vincent il diritto di derivazione delle acque del Ventina e di Nana, previo pagamento di 24 fiorini d’oro e mantenendo il diritto d’irrigazione delle sue terre ogni martedì.

Il canale nei secoli seguenti divenne un bene importante per l’agricoltura della valle e della collina di Saint-Vincent, mantenuto con ogni cura per mezzo di corvées ben definite. E fu un capolavoro: il più lungo dell’intera Regione, posto interamente al di sopra dei 1950 metri di quota, superando come premesso baratri e ostacoli con soluzioni spesso geniali, quali le ardite “artse”, o passerelle di legno.

Per proteggere e far funzionare questo sistema complesso, sin dal 1433 vennero nominati i syndics o directeurs, sorte di “balivi” deputati specificamente alla gestione del canale, alla raccolta delle tasse e ai rapporti con la signoria feudale, nonché all’organizzazione delle corvées. I revan o ruan erano invece tenuti a percorrere il canale, sorvegliandone l’integrità e il perfetto scorrimento dell’acqua; in cambio, potevano riposare in alcune baite a loro riservate, come a Estoul e Nana. Nel 1630, piegata dalla peste, Émarèse cessò di curare la propria derivazione.

Fonte: https://www.comune.saint-vincent.ao.it

Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | Pose

Il nostro itinerario gravel in Val d’Ayas verso il Ru Curtod e le 14 gallerie

Insieme al nuovo montano compagno di avventure Robertino aka Ciaffare camperizzatore (segui i VanViandanti a bordo del loro Ulisse!) iniziamo questo itinerario gravel in Val d’Ayas da Brusson, e più precisamente dal suo lago artificiale, dove puoi lasciare comodamente l’auto. Non mancano un chiringuito e delle panchine per un po’ di relax prima (o magari meglio dopo) questo giro mediamente impegnativo che ci condurrà fin sotto il ghiacciaio del Rosa.

Una volta attraversato il ponticello sul lago di Brusson, inizia la salita al Col de Joux, che in 5 chilometri e mezzo ti fa salire di circa 360 metri di dislivello. Prima di arrivare in cima incontri una fontanella da cui attingere preziosa acqua fresca prima di raggiungere la cima.

Qui puoi sostare, come abbiamo fatto noi, per qualche foto di rito, prima di iniziare ufficialmente il percorso de Ru Curtod dal Col de Joux. Qui trovi anche i due cartelli gialli che indicano l’ufficialità del sentiero del Ru Courthaud, con tempistiche di percorrenza e con la raccomandazione di dotarsi di luci per sopperire al buio delle 14 gallerie che incontreremo sul percorso.

Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | In partenza dal lago di Brusson
Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | Due boss in cima al Col de Joux

Il Ru Curtod dal Col de Joux

Dal Col di Joux imbocchiamo (spingendo) la ripida sterrata che sale in una foresta di abeti rossi. È uno dei pochi tratti dove si vede scorrere il Ru Courtod ancora in alveo naturale.

Davanti alla piccola centrale idroelettrica del Col di Joux è stata posta una targa in occasione dei 600 anni passati dalla prima infeudazione del ru. In questo punto le acque vengono ripartite: 5/7 della portata scendono verso Saint-Vincent, il resto irriga i terreni di Emarèse e Challand-Saint-Anselme.

I primi metri di pedalata sono su double track molto tranquillo e pianeggiante, panoramico: si arriva quasi subito al belvedere sull’abitato di Brusson e sul laghetto di Brusson.

Ha qui inizio uno dei tratti più scenografici, e paradossalmente meno panoramici, del percorso. Ben 14 gallerie di varia lunghezza, alcune delle quali dritte e altre con lievi svolte interne, alcune perfino fornite di uscite (a piedi) verso brevi balconate panoramiche; l’intero tratto è stato recentemente messo in sicurezza ed è tuttora evidente l’apporto di calce all’interno di alcune volte e al suolo.

Come premesso, occorre una torcia frontale per camminare in sicurezza nelle gallerie, tutte indicate da piccoli cartelli in legno, del colore giallo della segnaletica.

Eccone le varie lunghezze e qualche chicca:

  • N. 1: 75 metri
  • N. 2: 66 metri
  • N. 3: 67 metri
  • N. 4: 92 metri, con percorso esterno con ponticelli sospesi, molto scenografico (alcune passerelle sono ciò che resta del vecchio percorso del Ru, prima dell’intubazione)
  • N. 5: 31 metri
  • N. 6: 42 metri, quasi completamente chiusa dalla valanga nel maggio 2016
  • N. 7: 137 metri
  • N. 8: 111 metri, con una curiosa volta interna seguita da un ampio spazio vuoto – che lascia intravedere, in parte, il cielo
  • N. 9: 87 metri, protetta da un muro di contenimento
  • N. 10: 207 metri con uscita a circa metà della sua lunghezza
  • N. 11: 30 metri
  • N. 12: 167 metri, con passaggio esterno (EE) sulla sinistra; si tratta di un percorso attrezzato con scalini e canaponi blu
  • N. 13: 60 metri
  • N. 14: 129 metri

Il percorso scorre piacevolmente, alternando ingressi nelle gallerie a brevi tratti esterni dove scorgere difficilmente il panorama, ostruito dalla vegetazione.

Segue un tratto di sterrata dalla pendenza più sostenuta: dopo le due ultime gallerie la pista si interrompe, una panchina permette di riprendere fiato lanciando lo sguardo in alto, alla centrale idroelettrica con torre piezometrica.

Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | Galleria n. 14

E dopo le gallerie del Ru Courtod?

È tempo di affrontare una cinquantina di metri di dislivello con un sano portage, caricarsi la bici in spalla e fare molta attenzione ai tornanti del sentiero, abbastanza ripido e non sempre in buone condizioni, che si inerpica laddove un tempo la montagna non era scavata profondamente da una frana. Ora il sentiero in parte risolve il problema, ma non è per tutti.

Bici elettriche troppo pesanti o persone che non se la sentono possono fare dietrofront e tornare al Col de Joux.

Superata la centrale idroelettrica la visuale si allarga e si raggiunge Pian delle Dame, incontrando nuovamente il Ru e attraversandolo con un ponticello in legno, per la seconda e più piacevole sezione del tracciato, proprio a fianco del Ru Curtod. Dopo un breve tratto in pineta si inizia a percorrere il comodo sentiero che lo costeggia (segnavia 5) in direzione della sua origine. Scendi quando necessario: incontrare persone o dover scavalcare radici o rocce è abbastanza frequente. Si può scegliere di procedere, forse meglio a piedi, sempre in riva al canale, fino alla sua origine a quota 2.150 alla base del ghiacciaio del Ventina. Il sentiero è sempre comodo e attraversa vari pascoli e pinete, toccando anche un paio di gallerie ormai interdette al passaggio.

I tratti all’ombra degli alberi, nei boschi di conifere, nella frescura e calma del luogo, si alternano a quelli a cielo aperto sulla valle, con i pascoli in fiore, sotto il sole, con un panorama che ripaga dal caldo, sia verso valle, dove si scorgono i paesini, sia verso l’alto, dominato dal Massiccio del Monte Rosa.

Attraversando gli alpeggi Chavannes e Granas, superando l’Agriturismo La Tchavana ed il bivio con il sentiero n. 3 che scende alla frazione Mandriou (1.849 metri) e poi, ancora, a Champoluc, si percorre una spettacolare strada in falsopiano per poi atterrare in un pratone, con spinta nel bosco per una cinquantina di metri, deviazione del vecchio Ru dopo il crollo e successiva chiusura delle ultime gallerie. Fermati qui per qualche foto.

Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | Portage tratto franato

Ultimi sforzi tra singletrack e viste sul Rosa

Qui la traccia ti porta su un singletrack che sbuca sulla sterrata dell’Alpe di Nana Inferiore (altra bellissima salita che ti porta al Rifugio Grand Tournalin), ma le fatiche sono ormai terminate: ti attende una lunga ed esplosiva discesa per Saint-Jacques-des-Allemands, poi Champoluc e poi un dedalo di scelte per rientrare al punto di partenza e chiudere l’anello gravel in Val d’Ayas lungo il Ru Curtod e le sue 14 gallerie.

Puoi scegliere di affrontare la comoda strada asfaltata in discesa, oppure altri sentieri, come il pratone di Varasc, o i boschi di mirtilli di Pracharbon, oppure piccole deviazioni in paesini come Extrapiereaz e la successiva pista da fondo tra qui e Vollon e successivamente Brusson.

Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | Piana con vista

NOTA BENE

Nella speranza di aver incuriosito e informato a dovere chi legge, ricordo che in ogni caso è bene rivolgersi agli Uffici Turistici in Val d’Ayas e chiedere lo stato dei percorsi che intendi seguire, poiché la traccia fornita qui insieme alla descrizione del percorso potrebbe variare o presentare inesattezze: la montagna è sacra e imprevedibile, mutevole e impervia. Documentati, quindi, prima di affrontare il tuo percorso gravel in Val d’Ayas e seguire il Ru Curtod, o Ru Courtod, o negli altri 25 modi in cui qui lo chiamano! Il sottoscritto non ha responsabilità nel fornirti la traccia percorsa in Agoasto 2024 e, come anticipato, suscettibile di cambiamenti. Ogni camminante o pedalante su questa traccia si assume ogni responsabilità e attraversa le zone menzionate a proprio rischio e pericolo.

Gravel in Val d'Ayas, il Ru Curtod | Tramonto all'arrivo

Vuoi vedere il video-racconto del gravel in Val d’Ayas sul Ru Courtod?

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